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Oms, rosolia eliminata in 80 Paesi. In Italia resiste

Infettivologia Redazione DottNet | 07/10/2019 13:47

Protetti la metà dei bimbi nel mondo, da noi 20 casi nel 2018

Grazie ai grandi progressi nella lotta contro la rosolia, oggi oltre la metà di tutti i bambini del mondo sono protetti contro il virus e ben 80 Paesi hanno eliminato la malattia, ma l'Italia non è tra questi. E ancora, a livello globale, 3 bambini su 10 non sono protetti. Ad annunciarlo nuovo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc).  Normalmente la rosolia si presenta con febbre e un'eruzione cutanea. Tuttavia, se una donna contrae il virus all'inizio della gravidanza, nel 90% dei casi lo trasmette al feto (rosolia congenita) con gravissime conseguenze, quali aborto spontaneo, morte alla nascita e disabilità permanenti, tra cui cecità, sordità e difetti cardiaci.

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Grazie all'ampliamento dell'accesso alle vaccinazioni, in molti paesi la rosolia è diventata una malattia del passato, tra questi Bangladesh, Iran e Kyrgyzstan. In Italia i casi sono in calo rispetto al 2017, ma ancora se ne sono registrati 20 nel 2018. Dato che ci vede terzi peggiori in Europa dopo Germania (50) e Polonia (351). Nel mondo, si stima che circa 100.000 bambini nascano con sindrome da rosolia congenita ogni anno e, "nonostante i progressi significativi degli ultimi anni, 26 paesi devono ancora introdurre il vaccino. "L'unico modo per garantire protezione contro la rosolia è assicurarsi che tutti i bambini siano vaccinati contro di essa, insieme a sistemi di sorveglianza abbastanza forti da rilevare rapidamente i casi e rispondere per fermare la diffusione", afferma Shalini Desai, autrice del rapporto Oms.

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